I quattro anni che separano questa edizione dalla precedente consegnano all’“equilibrio instabile”, che caratterizza il rapporto tra mercati e istituzioni, una fase storicamente determinata dagli effetti dello shock economico della crisi pandemica che ha segnato l’avvio del terzo decennio di...
I quattro anni che separano questa edizione dalla precedente consegnano all’“equilibrio instabile”, che caratterizza il rapporto tra mercati e istituzioni, una fase storicamente determinata dagli effetti dello shock economico della crisi pandemica che ha segnato l’avvio del terzo decennio di questo secolo.
Il profilo essenziale è dato dal significativo incremento dell’intervento pubblico nell’economia in termini sia quantitativi che qualitativi, come anche dalla valenza europea di questo intervento. La risposta delle politiche pubbliche alla crisi pandemica si è infatti collocata al livello sovranazionale: una espressione propria del carattere “sistemico” della crisi stessa. Si è trattato – e si tratta, data la proiezione al 2026 – di una risposta incisiva e articolata in una pluralità di strumenti.
Il programma Next Generation EU finanziato con l’emissione di un debito comune europeo – a sostegno dei piani dei singoli Stati membri (per l’Italia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR) – ha costituito una innovazione di rilevanza storica. Il quadro normativo – oltre che finanziario – ha conosciuto anch’esso interventi significativi attraverso la sospensione degli effetti vincolistici del “Patto di Stabilità e Crescita” da un lato e dall’altro l’aumento della flessibilità – sia pure in termini temporanei (“temporary framework”) – delle regole in tema di aiuti di Stato.
Ne è derivato che, a fronte della spinta centrifuga della Brexit, i profili di consolidamento dell’Unione hanno preso consistenza intorno ad alcune grandezze economiche. Se nel corso dei primi due decenni del secolo XXI ciò è avvenuto attorno alla moneta comune e attraverso di essa si sono edificate istituzioni di stampo “federale”, l’avvio del terzo decennio ha incentrato la convergenza sistemica intorno ad altre grandezze economiche: l’emissione del “debito comune” e le politiche di “sviluppo” programmate sull’arco temporale 2022-2026.
Ne conseguono profili interpretativi propri della “contemporaneità” delle relazioni che si stabiliscono tra mercati e istituzioni e che richiedono di essere inquadrate in schemi sistematici: un compito cui questo libro – si spera – possa adempiere anche in questa quinta edizione.
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