Il volume Lineamenti di diritto costituzionale della Regione Basilicata ricostruisce in modo sistematico i tratti salienti dell’ordinamento giuridico lucano sulla base di un approfondito e valido studio della normativa regionale e della relativa giurisprudenza della Corte costituzionale e dei giud...
Il volume Lineamenti di diritto costituzionale della Regione Basilicata ricostruisce in modo sistematico i tratti salienti dell’ordinamento giuridico lucano sulla base di un approfondito e valido studio della normativa regionale e della relativa giurisprudenza della Corte costituzionale e dei giudici amministrativi. Un percorso di ricerca, frutto del lavoro accurato di un gruppo di autorevoli studiosi ed esperti in materia, a cui va il ringraziamento mio e di tutta l’Assemblea che ho l’onore di rappresentare, che annovera, altresì, analisi dottrinali dedicate alla Regione Basilicata. Un ambito di contributi che, facendo riferimento alla normativa regionale, diventa racconto di ciò che si è fatto, aprendosi a possibili riflessioni sulle politiche adottate, sulle scelte maturate, sugli indirizzi intrapresi, sui punti di forza e debolezza sperimentati nel corso degli anni.
Un lavoro che consente sì di incrementare il patrimonio collettivo di conoscenze sul funzionamento della Regione Basilicata, ma che rappresenta anche l’occasione per riflettere sul ruolo delle istituzioni regionali di oggi alla luce delle prospettive future.
Cinquant’anni e più di vita delle Regioni a statuto ordinario sono un tempo lungo per fare un bilancio su come sia mutata l’Italia, su come le maggiori autonomie territoriali presenti nel nostro ordinamento abbiano cambiato pelle e come abbiano inciso nei processi di sviluppo del Paese. La riforma del titolo V della Costituzione ha trasformato nel cuore l’assetto del governo territoriale, sovvertendone i tradizionali rapporti tra centro e periferia e, in questi ultimi tempi, l’emergenza Covid ha dato un brusco stop all’attua¬zione del regionalismo differenziato, evidenziando la necessità di aprire una nuova stagione del regionalismo che ridisegni l’istituto Regione.
Ciò che è certo è che le Regioni dovranno necessariamente mettere in atto nuove strategie, misurarsi con nuove competenze per riavviare il futuro. Le due correnti di pensiero, che contemplano l’una l’autonomia spinta e l’altra l’accentuato centralismo, dovranno trovare un punto di incontro per arrivare ad un nuovo modello di rapporto Stato-Regioni. Sarebbe auspicabile immaginare che gli errori commessi durante la pandemia, i sovraccarichi e le sovrapposizioni, così come gli esempi virtuosi, possano diventare esperienza maturata e come tale terreno di utile confronto per la messa a punto di nuovi format che facciano leva sul mutuo rispetto e sulla leale collaborazione tra i due livelli istituzionali.
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